Obbiettivo: semplificazione e chiarezza per migliorare la comunicazione e compattare i produttori in una visione “univoca”. Questo il mandato del “patto di territorio” sottoscritto già da una cinquantina do aziende socie e non del Consorzio Valtènesi, presentato a Brescia dal presidente Alessandro Luzzago con il direttore Carlo Alberto Panont. L’intesa si basa sulla condivisione di un progetto che prevede il superamento dell’attuale frazionamento delle denominazioni presenti sul territorio, unendo sotto il nome di Riviera del Garda Classico l’attuale produzione Doc per tutte le tipologie (Bianco, Rosso, Groppello, Chiaretto e Spumante Rosè).
Importante è però sottolineare che all’interno di questo disciplinare, la Valtènesi rappresenterà il vertice della piramide qualitativa, con la possibilità della menzione riserva anche per la tipologia Chiaretto. L’accordo coinvolge anche i produttori del bacino a sud del lago di Garda: tutti avranno infatti la possibilità di produrre Valtenesi, che nell’ambito del patto chiuderà i suoi confini proprio dove inizia il territorio della Lugana.
“L’elemento fondamentale da sottolineare rimane la scelta dei produttori del territorio di mettere da parte le divisioni e scommettere finalmente su una nuova visione per il futuro dell’economia vitivinicola delle nostre aziende – afferma il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago-. Il patto di territorio può infatti contare su una rappresentatività forte ed autorevole che ci consente di guardare con grande ottimismo e fiducia al cammino che abbiamo intrapreso”:
Nel frattempo continua a pieno ritmo l’attività promozionale: concluso il 15 marzo l’appuntamento al Prowein di Dusseldorf, dal 10 al 13 aprile il Consorzio brinderà con i nuovi Chiaretti al 50esimo di Vinitaly. Il tutto mentre già è pienamente operativa la macchina organizzativa di Italia in Rosa, che dal 3 al 5 giugno celebrerà la nona edizione nel castello di Moniga del Garda.
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