Un progetto per dare al più grande lago italiano la sua bollicina ufficiale: sembra essere questo l’obbiettivo del Consorzio Garda, che in questi giorni ha lanciato dal palco del Festivaletteratura di Mantova lo Spumante Garda Doc. Un nuovo brand, ma anche un programma strategico nato da una modifica del disciplinare di produzione consortile con l’inserimento della tipologia “spumante bianco”: l’obbiettivo non è solo quello di riunire sotto il nuovo marchio i sette milioni di bottiglie spumantizzate nel territorio gardesano sotto vario nome, ma rilanciare puntando ad una sostanziosa crescita per arrivare in tempi brevi alla soglia dei 20 milioni di bottiglie. L’area interessata è il grande anfiteatro naturale benacense, un bacino da 31 mila ettari vitati per gran parte coltivati in provincia di Verona (27.889) mentre i rimanenti 3211 sono suddivisi tra Mantova e Brescia, sul quale sostanzialmente la grande Doc comune Garda va a sovrapporsi con ben dieci denominazioni storiche già ampiamente affermate come Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave. Tutte zone che, secondo il direttore del Consorzio Garda Carlo Alberto Panont, “potrebbero aggiungere valore economico e commerciale alle produzioni tradizionali delle singole denominazioni scommettendo su una tipologia come lo spumante e su un brand a colpo sicuro come Garda, potendo contare su un’area di produzione molto vasta che consentirebbe facilmente di aumentare le produzioni”.
Lo Spumante Garda Doc può essere prodotto prevalentemente con Garganega, Pinot Grigio, Chardonnay e Trebbiano, sia in versione metodo classico che charmat: e considerato che il nuovo disciplinare autorizza all’utilizzo del marchio anche le basi della vendemmia 2016, i primi quantitativi importanti potrebbero raggiungere gli scaffali in tempo per le ormai prossime festività natalizie.
“Prevediamo di toccare in breve tempo i 20 milioni di bottiglie, tante quante sono all’incirca le presenze turistiche annuali nel bacino gardesano – conferma Luciano Piona, presidente del Consorzio Garda Doc –. Lo Spumante Garda Doc si propone come tipologia centrale della denominazione che va a riunire, come denominatore comune, quei 7.000.000 di bottiglie che sono già spumantizzate in zona sotto vario nome, puntando a una crescita ulteriore che ci permetta di essere sempre più presenti sui mercati esteri, utilizzando come trampolino di lancio le sponde del Benaco, meta di turisti da tutto il mondo e in particolare dalla Germania”.
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