Le quantità sono in calo, ma con buone aspettative sulla qualità: da qualche giorno negli oliveti della riviera bresciana del Garda sono iniziate le operazioni di “vendemmia” delle olive, mentre i frantoi sono ormai entrati in piena attività.
Dopo il forte aumento della scorsa campagna ci si attendeva un’annata “di scarica”: ed in effetti secondo le previsioni Coldiretti, la riduzione del raccolto 2017 potrebbe arrivare al -20% rispetto alla media produttiva annuale che, tra Garda e Sebino, è pari a 65 mila quintali di olive per corrispettivi 750 mila litri di olio, in gran parte attribuibili al Benaco che rappresenta il 76% della produzione totale della Lombardia. Prendendo tuttavia come termine di paragone il 2016, il passivo potrebbe risultare anche più pesante e toccare il -50%. Un calo che sarebbe in parte causato anche dalla gelata di aprile oltre che dalla siccità che ha colpito anche il Garda durante gli ultimi mesi, anche se a settembre le condizioni meteo sono risultate ideali per concludere il ciclo della maturazione, conclusa nonostante le alte temperature con un leggero anticipo sulle tempistiche nazionali.
“Le piogge sono state giuste, né scarse né eccessive, le temperature equilibrate con buona escursione termica tra giorno e notte – afferma Simone Frusca, responsabile settore olivicolo e viticolo per Coldiretti Brescia -. L’ideale per prevedere un’annata qualitativamente molto interessante, anche perchè non abbiamo avuto parassiti, la mosca è stata rara, localizzata e ben gestita, ed il prodotto si presenta ovunque sano”.
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