Un’annata molto difficile, ma conclusa con un risultato positivo sia sul fronte della qualità che della quantità: questo il bilancio della campagna olearia 2016 tratteggiata da Nicoletta Manestrini, al vertice dell’omonimo frantoio di Soiano del Lago, una delle più importanti realtà della sponda bresciana del Garda nella produzione di olio di oliva extravergine.
“Abbiamo avuto una stagione di carica, con un’ottima fioritura e legagione che lasciavano prevedere un raccolto da record – racconta Nicoletta Manestrini -. Da fine agosto però è arrivata anche sul Garda in maniera massiccia la mosca dell’olivo, a causa dell’inverno 2015 troppo mite e delle condizioni di eccessiva umidità di fine estate. Tanti piccoli produttori hanno perso il raccolto, ma le aziende più strutturate, che hanno trattato gli oliveti in modo corretto, come consigliato dagli organismi di categoria, hanno potuto fare fronte alla situazione salvando l’annata in modo brillante”.
Alla fine il frantoio di Soiano ha lavorato una quantità di olive superiore del 30% rispetto al 2015: il risultato finale è un prodotto dal profilo oganolettico molto elevato.
“L’olio 2016 è forse più dolce e leggermente meno piccante rispetto alla nostra media: l’acidità è molto bassa (0,2), così come l’indice di ossidazione, compreso tra i 6-7 contro il livello massimo di 12 richiesto dal disciplinare del Dop Garda Bresciano ed il 20 dell’extravergine tradizionale. Questo significa durabilità più elevata e maggior presenza di antiossidanti, cosa che contribuisce a migliorare le qualità salutistiche del prodotto. Ed anche le analisi sui fitofarmaci hanno dimostrato la pressochè totale assenza di residui”.
Con il 2017 Manestrini ampia la gamma ad un extravergine biologico, che va ad aggiungersi alle ormai classiche referenze: il Garda Bresciano Dop, i monovarietali Casaliva e Leccino e il tradizionale Extravergine.
“Anche i produttori biologici nonostante le difficoltà hanno lavorato bene, trattando con i prodotti giusti previsti dal disciplinare bio: per questo anche noi abbiamo deciso di puntare su questa nuova referenza acquistando le olive da un nostro conferitore”.
I prezzi? “Il gap tra il Garda e il resto del mercato quest’anno si è ridotto perché le quotazioni sono aumentate in tutta Italia, perché l’annata è stata disastrosa ovunque. Noi però abbiamo scelto di limitare i margini: inutile continuare a promuovere il consumo dell’olio se poi il costo al consumatore è proibitivo. Preferisco che la gente continui ad acquistarlo ed usarlo e mantenere il flusso costante dei miei clienti più fedeli”.
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