Da Taiwan e UK a Puegnago per l’olio del Garda

Un prodotto unico al mondo, ricco di straordinarie peculiarità qualitative. Ma anche una ricchezza importante per il futuro del territorio e del paesaggio. Così Silvano Zanelli, presidente dell’Aipol, ha definito l’olio d’oliva del lago di Garda, l’extravergine prodotto più a nord nel pianeta: l’occasione è stata la visita di un gruppo di buyer e giornalisti specializzati di Regno Unito e Taiwan, ospiti per due giorni sul Garda per assaggiare i prodotti della spremitura 2015. L’incontro è stato organizzato dall’Aipol con Ice, Unaprol e Regione Lombardia: a Villa Galnica di Puegnago, nella mattina del 30 novembre, la presentazione ufficiale dell’evento, cui sono seguiti gli incontri B2B tra addetti ai lavori e i produttori locali.

“La nostra è un’olivicoltura quasi eroica – ha detto Zanelli -. L’olivo ha preso piede su terreni non utilizzabili per altre colture, e i costi di produzione sono elevatissimi, tra i 12 e i 15 euro al litro. Il clima mite del Garda consente di arrivare a risultati di altissima qualità, riconosciuti ormai a livello europeo: ma non dobbiamo mai dimenticare che il lavoro dei produttori di olive è importante anche per salvaguardare e tutelare il territorio”.

L’olivicoltura sembra del resto destinata ad espandersi anche in zone non propriamente vocate a causa dei cambiamenti climatici. “Stiamo prendendo in esame alcuni progetti per sperimentazioni olivicole in Valtellina – ha spiegato l’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava -. Ma il cuore dell’olivicoltura lombarda resterà sempre sul Garda bresciano, che per altro rappresenta il 76% del totale: da qui viene un prodotto che è anche un biglietto da visita fondamentale anche per vendere una delle mete turistiche più amate d’Italia”.

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