E’ famosa per la classica bottiglia in vetro incartata nella quale viene da sempre commercializzata: l’unico contenitore ad aver fin dall’inizio portato nel mondo l’acqua Castello di Vallio, che nel 2015 ha tagliato l’ambizioso traguardo del suo 60° anniversario. Era infatti il 1955 quando il Ministero della Sanità riconobbe ufficialmente le virtù terapeutiche di quest’acqua che sgorgava allora naturalmente nella zona di Vallio, un piccolo comune della Valle Sabbia situato a pochi chilometri da Gavardo, una delle porte che da Brescia conducono al lago di Garda. In quell’anno iniziarono anche i lavori per la costruzione del primo stabilimento di imbottigliamento, cui negli anni ’60 si aggiunse la stazione termale, frequentata ancor oggi per le cure idropiniche nella stagione che va da maggio ad ottobre.
E’ cominciata così la diffusione di questa acqua minerale di assoluta eccellenza, che oltre ad essere oligominerale può vantare una quasi completa assenza di sodio con buona presenza di calcio, magnesio e bicabornato. In più, da allora, la minerale Castello di Vallio è stata proposta al consumatore sempre e solo esclusivamente in vetro, considerato l’unico materiale che può consentire il mantenimento delle qualità terapeutiche dell’acqua con, allo stesso tempo, evidenti ripercussioni benefiche anche per l’ambiente.
I 60 anni dell’acqua Castello di Vallio sono stati festeggiati non solo con la partecipazione ad Expo 2015, ma anche con una serie di eventi culturali e musicali alle Terme. Non solo: in occasione dell’anniversario è stata proposta anche una nuova etichetta per la bottiglia destinata al canale ristorazione, dove Castello di Vallio registra un incremento del 50% nelle vendite.
L’immediato futuro prevede nuovi, interessanti investimenti sull’area dello stabilimento termale, che sorge all’interno di una zona boschiva dove negli anni sono state preservate le condizioni di integrità ambientale: una parte della struttura verrà dedicata ad aule didattiche che accoglieranno la scuola di naturopatia di Brescia con l’obbiettivo di dare impulso ad una cultura del benessere basata sulla medicina alternativa e discipline come riflessologia o idrofangoterapia, ma anche sulla grande attenzione a ciò che si mangia e, naturalmente, all’acqua che si beve.
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