E’ un’azienda conosciuta fin dagli anni ’30, ma che nel tempo ha saputo diversificare la produzione, ampliando il proprio raggio imprenditoriale oltre l’originaria vocazione: oggi Avanzi, storico brand gardesano, è sinonimo non solo di vino e di olio extravergine di oliva ma anche di birra artigianale, grazie ad una sfida nata ormai 16 anni fa e progressivamente cresciuta fino a rappresentare il 30% dell’attività aziendale.
Nel 2015, il birrificio ha cambiato definitivamente nome, passando da Manerba Brewery al più italiano Birrificio Manerba, e la produzione nello stabilimento di Manerba, dove sono concentrati anche il frantoio, la cantina, lo shop enoteca e la birreria, è ulteriormente cresciuta toccando quota 400 mila litri. Fra le specialità prodotte un posto di rilievo spetta alla celebrata blanche Fiordalisa, una birra di frumento e fiocchi d’avena in perfetto stile fiammingo, che durante lo scorso anno ha conquistato l’Argento al concorso European Beer Star in Germania.
“Sono grandi soddisfazioni che dimostrano come ormai il nostro sia diventato un marchio conosciuto e rispettato nel settore per la qualità delle produzioni grazie anche alla collaborazione di due bravissimi mastri birrai che lavorano con noi da tempo ed hanno impresso il loro marchio di fabbrica sui nostri prodotti – afferma Giovanni Avanzi, responsabile commerciale del gruppo, insieme al cugino Francesco che segue direttamente la produzione del birrificio -. Ma l’innovazione non si ferma e nel 2016 lanceremo la nostra prima birra agricola, realizzata con orzo coltivato su sei ettari della nostra tenuta Predelli a Polpenazze”.
Le tipologie imbottigliate (anche nel nuovo formato da 0,33 cl) sono otto, cui si aggiungono le produzioni “one shot” tutte da degustare alla spina nella birreria di Manerba in via Trevisago (sulla strada principale che congiunge Desenzano a Salò) come ad esempio la Gamma Ray lanciata a Natale, una Rye Ipa con luppoli americani e con aggiunta di segale particolarmente intensa al naso e vellutata in bocca, o la birra al lampone lanciata la scorsa estate, una base Blanche realizzata con una seconda fermentazione favorita dall’impiego di un quintale di lamponi freschi.
“La nostra bandiera? Probabilmente la Rebuffone – afferma Francesco Avanzi – Una dubbel scura, 6,5 gradi, che produciamo con otto malti diversi ed un lievi belga che dà al prodotto finale una nota speziata e lo rende eccezionale con i dolci al cioccolato. Lavoriamo in effetti molto anche sugli abbinamenti, nella convinzione che le birre abbiano spazio imporsi anche a tutto pasto: per esempio la Fiordalisa è ottima con gli antipasti a base pesce”.
Ma se la birra rappresenta una nuova avventura di successo, non bisogna dimenticare che il core business di Avanzi rimane il vino, grazie ad una produzione di 700 mila bottiglie che, oltre a Valtènesi e Lugana, copre anche la Doc Franciacorta dove la famiglia è attiva con l’azienda agricola Romantica.
“Per quanto concerne la produzione gardesana, nel 2015 abbiamo lanciato la nuova bottiglia che ha ottenuto grandi riscontri soprattutto nel mondo della ristorazione – spiega Giovanni Avanzi -. Ma soprattutto nel corso dell’annata abbiamo cambiato ragione sociale diventando a tutti gli effetti azienda agricola: dal 2016 lavoreremo solo ed esclusivamente uve di nostra produzione”.
Sul Garda, gli Avanzi conducono 70 ettari di terreni, dieci dei quali ad oliveto, suddivisi in cinque tenute: Rocca a Manerba, Predelli e Valle a Polpenazze, Montecorno a Desenzano e Bragagna a Sirmione. La tipologia trainante è il Lugana, con 250 mila bottiglie, nel 2015 andate completamente esaurite già a novembre (si attende ora il nuovo imbottigliamento). Ci sono poi i rossi a base Groppello, il Valtènesi Chiaretto, e nello shop di Manerba, vicino alla cantina, al birrificio ed al frantoio, potrete trovare anche le bollicine Franciacorta (tre tipologie: Brut, Satèn, il nuovissimo Millesimato 2012 Blanc de Blancs). E poi l’olio, spremuto nel frantoio aziendale in due varietà: il Garda Dop, prodotto solo con le olive degli oliveti di proprietà, e l’Estivo, con la materia prima conferita dai contadini della zona.
La Bottiglia.
Quella targata Avanzi è per forza di cose una gamma molto vasta. Ma forse l’etichetta bandiera rimane ancora il Chiaretto Giovanni Avanzi, che porta il nome del fondatore dell’azienda. “Il nonno con questo vino ha cominciato a conquistare premi già negli anni ’50, e la scia è continuata fino alla Menzione conquistata nel 2014 al Mondial du Rosè di Cannes – spiega l’omonimo nipote -. Ritengo anche per questo motivo che sia questo il prodotto che più rappresenta la nostra storia, la nostra identità, la nostra tradizione”.
Il Giovanni Avanzi è un Chiaretto “di collina”, nel senso che le uve vengono vengono principalmente dalle tenute Predelli e La Valle a Polpenazze, coltivate sui tipici terreni morenici della Valtènesi. La prevalenza di Groppello Gentile nella vinificazione conferisce al vino l’impronta di tipicità per la quale è conosciuto ed apprezzato, oltre a quella delicata freschezza che lo rende un insostituibile protagonista delle serate gardesane, dall’aperitivo fino alle cene a base di pesce di lago ma anche di piatti a base di carni bianche. La produzione, 60 mila bottiglie, quest’anno è andata completamente esaurita: si attende il 14 febbraio 2016 per il nuovo imbottigliamento del millesimo 2015.
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